Non farti abbindolare da chi ti dice che “Ecobonus e sostituzione infissi” è un binomio indissolubile. Ecco alcune cose che devi sapere se vuoi sfruttare il Superbonus al 110% per riqualificare la tua casa
Come funziona l’Ecobonus infissi?
In questo breve articolo voglio affrontare il tema della detrazione delle spese per la fornitura e l’installazione di nuovi infissi, beneficiando proprio dell’Ecobonus al 110%.
Ma voglio farlo con occhio critico, perché troppo rivenditori stanno lanciando lo slogan “finestre gratis grazie all’Ecobonus”.
Un messaggio sbagliato!
L’Ecobonus è sicuramente una grande possibilità per riqualificare la propria casa con interventi studiati per il miglioramento dell’efficienza energetica, ma è assolutamente scorretto parlare di “lavori gratis”. Soprattutto per le finestre.
Chi ti racconta che le finestre si possono detrarre in qualsiasi caso non dice la verità.
Infatti, la sostituzione dei vecchi infissi deve essere necessariamente collegata a uno degli interventi trainanti dell’Ecobonus per poter beneficiare della detrazione al 110%. E sempre superando i limiti previsti dal Decreto Rilancio.
Insomma, non è semplice rientrare nel gruppo degli eletti, cioè dei beneficiari del Superbonus e affidarsi a professionisti che non valutano attentamente il tuo caso significa rischiare.
Rischiare dal punto di vista del risultato finale e dal punto di vista fiscale.
Facciamo il punto della situazione.
Ecobonus infissi: che cosa serve per poter accedere alla maxi detrazione?
Sostituire soltanto le vecchie finestre non ti consentirà di sfruttare tutti i benefici dell’Ecobonus 2020, ma potrai sempre sfruttare il caro vecchio “Bonus Infissi”.
Ma non è impossibile sfruttare queste importanti agevolazioni statali anche per la posa in opera di nuovi infissi che miglioreranno notevolmente la situazione energetica della tua casa.
Però, ci sono alcuni requisiti da rispettare e limiti da superare per poter parlare di Ecobonus infissi al 110%.
E la prima cosa da fare è l’APE, cioè una certificazione energetica della tua casa. Si tratta di un attestato (APE sta per Attestato di Prestazione Energetica) che definisce il quadro dei consumi di un edificio.
L’APE dovrà essere redatto da un certificatore qualificato sia prima degli interventi per riqualificare energeticamente la tua casa, sia dopo per verificare “i progressi” fatti.
È questo l’unico modo per vedere se sommando la sostituzione dei vecchi infissi al cappotto termico o alla sostituzione dei vecchi impianti di climatizzazione – interventi che rientrano tra quelli definiti come trainanti dal decreto di maggio – è stato fatto il salto di 2 classi energetiche.
Infatti, nell’ape iniziale saranno contenute anche tutte le indicazioni del termotecnico per poter migliorare significativamente la situazione energetica, puntando al massimo risultato ottenibile con specifici interventi.
E dopo, sempre con l’APE, potrà essere dimostrato il salto di classe (ad esempio, dalla classe energetica C alla classe A).
Quindi, quando senti parlare di Ecobonus infissi 2020, devi sempre ricordare che la trasmittanza termica della finestra non ricopre più un ruolo principale per l’ottenimento del bonus. Ma la posa in opera di nuovi infissi prestazionali deve essere sommata agli interventi trainanti (almeno uno) per accedere al 110%.
Non credere a chi ti racconta tante belle storielle e presta la massima attenzione a chi ti affidi, anche perché i controlli saranno rigidi.
Ecobonus infissi e Agenzia delle Entrate: gli errori da non fare per la cessione del credito
Le cose devono essere fatte bene!
Questa è la regola generale da seguire.
E ti sto dicendo tutto questo per non farti cadere nella trappola dei professionisti disposti a sovrastimare i lavori, attirandoti con la potente calamita della cessione del credito, per avere anche loro più vantaggi fiscali.
Un semplice controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate potrebbe rovinare la festa a questi professionisti poco seri e anche a te.
Scegli con cura il fornitore delle tue nuove finestre e informati anche sulla polizza assicurativa del termotecnico. Quest’ultimo dovrebbe avere una polizza non inferiore ai 500.000 euro, come garanzia per rimborsare eventuali sanzioni in caso di incongruenze tra quanto dichiarato e quanto emerso dai controlli.
Il limite per l’Ecobonus infissi resta a 60.000 euro (spesa in detrazione): è questo il massimo che potrai portare in detrazione, unitamente alle spese sostenute per portare a termine gli interventi trainanti di riqualificazione energetica, previsto anche per le seconde case.
E la cessione del credito?
È un meccanismo che potrai sempre utilizzare, ma con la massima attenzione per non avere soprese in un futuro prossimo.
Il Decreto Rilancio prevede la possibilità di cessione del credito nei confronti del tuo fornitore che potrà a sua volta cederlo a una banca o altro istituto di credito.
Potrai cedere il credito tramite il tuo cassetto fiscale, ma non dovrai avere nessuna pendenza nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Insomma, Ecobonus e sostituzione infissi è un’opportunità da prendere al volo, ma con le giuste precauzioni.
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Vieni nello showroom Findoor a Goito (Mantova) e troveremo insieme il modo migliore per riqualificare la tua casa sfruttando la maxi detrazione al 110%.
Faremo un piccolo test per vedere se nel tuo caso ci sono tutte le prerogative per accedere a questo tipo di detrazione.
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Luca